15 Febbraio 2022
Estero

Germania: nel 2021 costruire è diventato molto più costoso


Nel 2021 è stato registrato il più forte aumento dei prezzi per i singoli materiali da costruzione dall’inizio dei rilevamenti, nel 1949. Il settore edilizio ha subito l’aumento dei prezzi dell’energia, mentre il numero di licenze edilizie rilasciate ha raggiunto il livello più alto dal 2006. Questo è il quadro delineato dall’Ufficio di statistica federale tedesco, Destatis, che ha appena pubblicato i dati sul settore edilizio relativi al 2021.

L’impatto più forte sull’intero comparto l’hanno avuto l’aumento della domanda interna ed estera, la strozzatura nell’approvvigionamento, la carenza di materie prime. Costruire in Germania nel 2021 è diventato significativamente più costoso. Responsabile di questo aumento è la crescita dei prezzi alla produzione dei singoli materiali da costruzione, come il legno e l’acciaio. Ad esempio, il legno massiccio da costruzione è aumentato del 77,3% rispetto alla media dell’anno precedente, i listelli per il tetto del 65,1% e il legname da costruzione del 61,4%. Anche i prezzi dei pannelli truciolari, per i quali si usa di solito la segatura (prodotto di scarto), sono aumentati del 23,0 %. A titolo di confronto, l’indice dei prezzi alla produzione per i prodotti commerciali nel loro insieme è aumentato in media del 10,5% rispetto al 2020.

Aumento importante anche sul fronte dei prezzi per l’acciaio: in media il +53,2% per l’acciaio in barre per armature di conglomerato cementizio ed il 52,8% per le reti in acciaio utilizzate nelle costruzioni per rinforzare solette, soffitti o pareti. Nel 2021 i metalli in genere sono stati complessivamente più cari del 25,4% rispetto al 2020, un dato che avrà probabilmente un effetto frenante sui nuovi progetti di costruzione. L’aumento prezzi per i prodotti semilavorati in rame e leghe di rame, che sono usati per esempio per il riscaldamento o nelle installazioni elettriche, è stato del 26,9% rispetto alla media dell’anno precedente.

Stesso quadro sul fronte energetico. Il prezzo del bitume a base di petrolio, che è materiale utilizzato nella costruzione di strade ma anche per sigillare tetti, edifici e fondamenta contro le infiltrazioni dell’acqua, è aumentato rispetto al 2020 del 36,1%. Tutti i prodotti chimici usati frequentemente nel settore edile, hanno sofferto per i tassi d’inflazione elevati dovuti all’aumento dei prezzi nel settore energetico. Per esempio, i prezzi alla produzione dei pannelli isolanti come il polistirolo sono aumentati del 20,7% rispetto al livello registrato nel 2020. Anche la resina epossidica, un importante legante per pitture e vernici, è aumentata del 28,9%.

Nel complesso, i prezzi per la costruzione di nuovi edifici residenziali sono aumentati in media del 9,1% nel 2021. In particolare i lavori di carpenteria o quelli legati al legno come materiale da costruzione, sono aumentati in media del 29,7%, grazie a tassi d’inflazione record. Interessati dagli aumenti anche altri settori. Per esempio i lavori di drenaggio dei canali costano in media il 10,9% in più, i lavori di copertura e sigillatura dei tetti +10,5% e i lavori idraulici il +10,4% rispetto al 2020.

Nonostante questo aumento generalizzato dei prezzi, recentemente sono state rilasciate più licenze edilizie per nuovi edifici residenziali e commerciali: l’aumento è stato del 4,5% su base annua per un totale di 145.000 nuove licenze (record dal 2006, che ne aveva viste 161.000). E’ una conseguenza diretta degli incentivi governativi (“Baukindergeld”, terminato il 31 marzo 2021) che ha portato a un boom di permessi nel primo trimestre dell’anno. Il 2021 è il quarto anno consecutivo di crescita del numero di rilasci di licenze edilizie.

Da gennaio a novembre 2021, è stata approvata la costruzione di circa 293.000 nuovi appartamenti per uso residenziale, l’1,7% in più rispetto allo stesso periodo del 2020. Nel caso delle case bifamiliari l’aumento è stato del 24,6%. Leggero incremento invece per le case mono e multifamiliari con rispettivamente l’1,2% e lo 0,5% in più.

Il numero di rilasci di licenze edilizie è un importante indicatore per stimare l’attività edilizia futura, poiché rappresenta progetti già pianificati. Il numero di progetti non ancora iniziati o completati (il cosiddetto “backlog”) è in costante aumento dal 2008: nel 2020 questo numero è di circa 780.000 edifici. (ICE BERLINO)

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