12 Luglio 2017
Social housing

Alto Adige: favorire il recupero delle cubature esistenti


Il costruito ha precedenza sul nuovo, una necessità data dalla scarsa disponibilità di suolo in Alto Adige”, sottolinea l’assessore provinciale Richard Theiner. La nuova legge su territorio e paesaggio è uno strumento per favorire abitazioni economicamente accessibili: “Nelle zone di insediamento i costi si abbassano e inoltre con la nuova legge l’attività di recupero di cubatura esistente può essere finanziata anche dal versamento dell’obbligo di perequazione”, aggiunge Theiner. In aggiunta la legge prevede alloggi ai residenti a prezzo calmierato “e si affianca quindi alla legge sull’edilizia abitativa agevolata per fare in modo che il prezzo di 2300 euro al metro quadrato diventi realistico”, osserva l’assessore.

Per il recupero di cubatura esistente e inutilizzata nei centri storici, da risanare e destinare ad abitazioni agevolate per residenti, la Provincia già oggi prevede contributi ai Comuni. Tra quelli che ne hanno fatto buon uso c’è Glorenza, dove oggi pomeriggio l’assessore Theiner e il sindaco Alois Frank hanno illustrato il progetto di due grandi edifici acquisiti dal Comune (per complessivi 7.500 metri cubi). Dopo il risanamento ha ricavato 7 alloggi e locali per attività produttive. A breve partono i lavori per un terzo immobile di 4500 metri cubi dove saranno ricavate altre 6 abitazioni, ha spiegato il sindaco. “All’inizio c’era qualche perplessità, poi i cittadini hanno visto che da vecchi edifici abbiamo recuperato alloggi adeguati e a un prezzo conveniente. Oggi abbiamo più persone interessate che abitazioni da offrire.”

Il contributo provinciale non può superare il 50% dei costi di costruzione riconosciuti per metro cubo (attualmente 359 euro), inoltre l’importo non può essere maggiore di quello dichiarato “adeguato” dall’Ufficio estimo. Un’eventuale differenza dovrebbe essere rimborsata dal Comune, ma solitamente questi casi non si verificano. Dopo che il Comune ha acquisito l’immobile, può elaborare un progetto di massima con il numero degli alloggi da realizzare, gli interventi di demolizione e quelli di risanamento. In questa fase si possono coinvolgere anche i futuri beneficiari degli appartamenti, individuati in base a specifici criteri (ad esempio la residenza, il reddito, casa non adeguata, ecc.), per poi andare incontro alle loro esigenze abitative. Successivamente il Comune esegue una parte dei lavori (eventualmente fino al grezzo) e assegna le singole parti agli aventi diritto. In alternativa il Comune può lasciare i lavori al soggetto intenzionato a costruire e gli assegna un’area quando presenta la relativa proposta. A questo punto dell’iter il soggetto può chiedere il contributo per la casa.

Con la delibera di assegnazione, il vincolo sociale per l’edilizia abitativa agevolata viene registrato nel libro fondiario. Poiché gli alloggi sorgono su “terreno agevolato”, va rispettata la superficie netta abitativa massima di 110 mq. Questa procedura, oltre che a Glorenza, viene applicata con successo anche in altri Comuni come Malles, Prato, Stelvio, Sluderno, Silandro, Naturno, Cortaccia (in pianificazione) e Cornedo.

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