24 Febbraio 2017
Social housing

Firenze, riqualifica il vecchio patrimonio dello Stato


Il nuovo volto di Firenze passa anche attraverso la riqualificazione dei grandi complessi immobiliari statali che nei prossimi anni trasformeranno vaste aree cittadine, assumeranno nuove funzioni o saranno ‘restituiti’ alla città. Alcuni progetti e percorsi di rigenerazione urbana in corso avviati grazie alla forte volontà delle amministrazioni pubbliche coinvolte e al contributo di alcuni investitori privati sono stati presentati oggi in Palazzo Vecchio dal sindaco Dario Nardella e dal direttore dell’Agenzia del demanio Roberto Reggi. Presenti anche gli assessori all’Urbanistica Giovanni Bettarini e al Turismo Anna Paola Concia.

“Siamo di fronte a un’operazione ambiziosa da oltre 175 mila metri quadrati tra vecchie caserme e immobili dello Stato che finalmente trovano una nuova destinazione e nuove funzioni di interesse per la città – ha detto il sindaco Nardella -. E anche laddove prevediamo abitazioni lo facciamo con lo scopo di ripopolare il centro tenendo conto il principio del social housing. Non consumiamo un metro quadrato di suolo in più; il nostro obiettivo è riconvertire a beneficio della città questi oltre 175 mila metri che hanno un valore di 360 milioni di euro, mentre gli interventi di riqualificazione ammontano ad altri 300 milioni”. “Questo vuol dire dare possibilità di lavoro alle ditte, creare posti di lavoro che possono arrivare fino a 3 mila unità di lavoro diretto ed oltre 5.000 unità di lavoro diretto e indiretto – ha spiegato -. È una grande opportunità per la città con la quale noi andiamo a riempire i ‘buchi neri’ alcuni dei quali che sono rimasti da molti anni senza una destinazione. Anche questo è un modo per combattere il degrado e lo sfilacciamento delle periferie e del rapporto tra il centro storico e gli altri quartieri della città”.

“Tutto è partito il 3 aprile 2014 – ha continuato Nardella – quando firmai con il ministro della Difesa Pinotti e il direttore generale dell’Agenzia del Demanio Stefano Scalera una lettera d’intenti che dopo 15 giorni portò alla sottoscrizione di un’intesa tra Comune, Ministero della Difesa e Agenzia del Demanio per porre in essere tutte le azioni necessarie alla rifunzionalizzazione degli immobili dello Stato non più utili alle esigenze militari, ovvero per verificare la possibilità di un recupero delle caserme presenti in città a uso residenziale, ricettivo o commerciale”. “A distanza di tre anni abbiamo chiuso tutte le operazioni – ha concluso -, adesso ci vorranno altri cinque anni per vedere tutte queste realtà trasformarsi in luoghi di vita, lavoro, economia e vivibilità della nostra città”.

“La riqualificazione dei grandi contenitori pubblici di Firenze nei prossimi anni trasformerà intere zone della città, e permetterà a molti complessi immobiliari di assumere nuove funzioni e tornare ad essere accessibili per la cittadinanza – ha detto il direttore dell’Agenzia del demanio Reggi -. In questi anni il costante e quotidiano lavoro sinergico delle amministrazioni e delle Istituzioni ha permesso di arrivare oggi a disegnare una nuova mappa della città, incentrata sull’efficienza degli spazi e la valorizzazione di questi edifici. Agenzia del Demanio e Comune hanno compreso da tempo che lavorare fianco a fianco sarebbe stato, oltre che necessario, strategico al raggiungimento degli obiettivi prefissati: studiare insieme il futuro di grandi aree cittadine, immobili storici ed ex caserme non più utilizzate dalla Difesa, ma preziose per il tessuto urbano”.
Presentati 16 tra i numerosi piani di razionalizzazione e valorizzazione che coinvolgono edifici statali, ex caserme e palazzi storici che sviluppano una superficie di oltre 175 mila mq per un’estensione territoriale pari a circa 600 mila mq in totale. Immobili di grande bellezza e di pregio storico il cui valore stimato è di circa 360 milioni di euro, collocati in tutta la cinta muraria cittadina, dal centro alla periferia. Molteplici gli obiettivi alla base di tutte le operazioni messe in campo, primi tra tutti la necessità di far tornare alla piena fruizione dei cittadini queste strutture con vocazioni utili e prestigiose, avviare lavori e cantieri con significative ricadute economiche sul territorio e generare risparmi di spesa pubblica grazie alla ottimizzazione degli spazi in uso alla pubblica amministrazione con la creazione di Federal Building. Tra le operazioni spicca, infatti, la rifunzionalizzazione della Caserma De Lauger che diventerà unica sede della Polizia di Stato: l’Agenzia del Demanio finanzierà con quasi 30 milioni di euro gli importanti interventi di ristrutturazione degli immobili di proprietà dello Stato nei quali si insedieranno gli uffici.
Coinvolti in questa imponente operazione sulla città anche edifici che lo Stato ha trasferito gratuitamente all’amministrazione comunale grazie alle procedure del federalismo demaniale culturale, come Forte Belvedere, destinato a divenire un centro multidisciplinare della contemporaneità, e immobili storici inseriti in progetti di respiro internazionale come la Caserma Redi, che diverrà sede del Centro di ricerca del progetto europeo E-RIHS in Italia.
Queste operazioni richiedono tutte un complesso lavoro di costante collaborazione tra le Istituzioni che traduce una rinnovata visione di Firenze dove, grazie alla recente approvazione del Regolamento urbanistico del Comune, nel giro di pochi anni, sorgeranno centri residenziali, centri di alta formazione e luoghi dedicati allo sport, nuove strutture turistiche d’eccellenza e spazi dedicati alla cultura.

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