04 Agosto 2016
Aziende informano

Cattolica Conad: nasce il Fondo Mercury


Oggi prende il via il Fondo di investimento alternativo immobiliare riservato multi-comparto denominato “Mercury” sottoscritto dal Gruppo Cattolica Assicurazioni, Conad Adriatico, Conad Centronord e Conad del Tirreno e gestito da Savills Investment Management SGR, che con oltre trecento milioni di euro di portafoglio immobiliare iniziale si colloca ai vertici dimensionali dei fondi di investimento italiani interamente dedicati al settore del commercio e rivolti ad investitori istituzionali di lungo periodo.
A darne notizia, insieme a Cattolica Assicurazioni, sono Conad Adriatico, Conad Centronord e Conad del Tirreno, che in collaborazione con Conad Nazionale hanno costituito il Fondo Mercury selezionando gli immobili strumentali di maggior pregio e rilevanza strategica per il patrimonio iniziale del Fondo.
La finalità dell’operazione è quella di consentire alle imprese del Sistema Conad di liberare risorse da dedicare integralmente allo sviluppo delle proprie attività sul mercato nazionale, accelerando il percorso di crescita cha ha caratterizzato la strategia di Conad negli ultimi anni.
Il Fondo Mercury ha le caratteristiche ideali di investimento immobiliare per il Gruppo Assicurativo Cattolica: assicura infatti flussi di dividendi stabili. L’investimento quindi risulta particolarmente interessante sia per il ramo vita, che -in un contesto di bassi tassi di interesse- necessita di strategie d’investimento differenti dalle ordinarie obbligazioni, sia per il ramo danni.
Da un punto di vista operativo, tali immobili rimarranno nella disponibilità di ciascuna delle Cooperative Conad partecipanti all’operazione, in virtù di contratti di locazione di lunga durata.
Il maggior investitore nell’ operazione è il Gruppo Cattolica Assicurazioni che ha acquistato quote pari al 51% di ciascuno dei tre comparti del Fondo Mercury. Le Cooperative Conad parteciperanno con una quota pari al 49% del proprio comparto.
Sugli immobili del fondo è stato preliminarmente erogato un finanziamento pari a 170 milioni di euro, in maniera paritetica, da parte dei due principali gruppi bancari italiani Banca IMI (Gruppo Intesa) e Unicredit.

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