Significativo è il passaggio del documento nel quale l’Istat rileva che «è dalla fine del 2011 che i prezzi delle abitazioni esistenti registrano variazioni negative». La sottolineatura non stupisce: la fine del 2011, infatti, è proprio il momento in cui l’Italia – con un’azione masochistica senza precedenti – ha deciso di triplicare la tassazione patrimoniale sugli immobili, determinando effetti negativi a catena: crollo delle compravendite, impoverimento diffuso, caduta dei consumi, chiusura di imprese, perdita di posti di lavoro, moltiplicazione dei negozi sfitti, aumento delle sofferenze bancarie. È necessario porre rimedio a questo stato di cose, aggiunge Spaziani Testa, e l’unico modo per farlo è ridurre l’imposizione fiscale sul settore immobiliare. Con l’ultima manovra di bilancio si è iniziato, con la prossima bisogna proseguire”.
Roma, 4 luglio 2016